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Dati Economici USA: IPC, IPP, Vendite al Dettaglio e Sussidi di Disoccupazione in Uscita – Implicazioni per le Prossime Mosse della Fed

  • Immagine del redattore: Filippo Sala
    Filippo Sala
  • 24 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Questa settimana, dal 14 al 18 luglio 2025, gli investitori e gli analisti finanziari sono focalizzati su una serie di dati economici cruciali dagli Stati Uniti.

In questo articolo analizzeremo quelli più rilevanti ovvero l'Indice dei Prezzi al Consumo (CPI), l'Indice dei Prezzi alla Produzione (PPI), le vendite al dettaglio (con particolare attenzione ai beni essenziali, rappresentati generalmente dalle vendite al dettaglio totali) e le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione. Questi indicatori sono fondamentali per valutare la salute economica e le pressioni inflazionistiche, influenzando direttamente le aspettative sulla politica monetaria della Fed.

Date dei rilasci:

  • 15 luglio 2025: CPI per giugno 2025.

  • 16 luglio 2025: PPI per giugno 2025.

  • 17 luglio 2025: Vendite al dettaglio per giugno 2025 e richieste iniziali di sussidi di disoccupazione per la settimana terminata il 12 luglio 2025.


Questi dati sono particolarmente rilevanti dato il contesto economico attuale, con l'inflazione che sembra moderarsi e il mercato del lavoro che mostra segnali misti.

L'IPC, uscito in data odierna, ha mostrato un dato superiore alle attese al 2.7% (2.4% YoY contro il 2.6% atteso) suggerisce che l'inflazione ancora stabile, il che potrebbe dare alla Fed maggior flessibilità per considerare una politica monetaria più accomodante, come un taglio dei tassi di interesse, soprattutto se gli altri dati confermano questa tendenza. Questo è particolarmente rilevante dato che la Fed monitora attentamente l'inflazione per raggiungere il suo obiettivo del 2%.


Per l'IPP, se il dato sarà in linea con le aspettative o inferiore, rafforzerebbe l'idea di una disinflazione in corso, riducendo le pressioni inflazionistiche a monte. D'altro canto, un dato superiore alle attese potrebbe sollevare preoccupazioni su potenziali aumenti dei costi di produzione che potrebbero trasferirsi ai consumatori, influenzando negativamente le aspettative di inflazione.


Le vendite al dettaglio sono un indicatore chiave della salute economica, riflettendo la fiducia e la capacità di spesa dei consumatori. Un dato forte supporterebbe l'idea di un'economia resiliente, mentre un dato debole potrebbe segnalare una contrazione della domanda, spingendo la Fed a considerare misure di stimolo. Dato che includono beni essenziali, le vendite al dettaglio sono particolarmente indicative della spesa di base, che è meno sensibile alle fluttuazioni economiche.


Le richieste di sussidi di disoccupazione forniscono insight sul mercato del lavoro. Un aumento delle richieste potrebbe indicare un rallentamento dell'economia, il che, combinato con l'inflazione in calo, potrebbe spingere la Fed a considerare un allentamento monetario. Al contrario, un dato inferiore alle attese suggerirebbe un mercato del lavoro più forte, potenzialmente giustificando una politica monetaria più restrittiva.


In sintesi, se i dati di questa settimana mostreranno un'inflazione in calo (IPC e IPP sotto le attese) e segnali di rallentamento economico (vendite al dettaglio deboli e richieste di sussidi in aumento), la Fed potrebbe essere incline a tagliare i tassi di interesse nei prossimi incontri, come ad agosto o settembre 2025. Al contrario, se i dati indicassero una persistente inflazione (IPP sopra le attese) o una robusta crescita economica (vendite al dettaglio forti e richieste di sussidi basse), la Fed potrebbe mantenere i tassi invariati o addirittura considerare aumenti, sebbene quest'ultima opzione sembri meno probabile dato il contesto attuale.

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