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La Fed mantiene i tassi invariati, Powell avverte sui rischi dei dazi: analisi della conferenza stampa FOMC del 18 giugno 2025

  • Immagine del redattore: Filippo Sala
    Filippo Sala
  • 19 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

La riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) del 17-18 giugno 2025, conclusasi ieri, ha confermato una politica monetaria attendista, mantenendo i tassi di interesse al range di 4,25%-4,50%. Questa decisione, annunciata durante la conferenza stampa di Jerome Powell, riflette un approccio cauto di fronte alle incertezze economiche, in particolare legate alle politiche commerciali e ai dazi.

Decisione sui tassi e contesto generale

La Fed ha scelto di non modificare il target range per il tasso sui fondi federali, mantenendolo a 4,25%-4,50% per la quarta riunione consecutiva. Questa scelta è in linea con le aspettative del mercato e riflette una strategia "wait-and-see" in un contesto di incertezza economica. Powell, durante la conferenza stampa, ha ribadito: "Non abbiamo fretta di tagliare. Siamo nella posizione giusta per attendere", sottolineando la necessità di maggiore chiarezza su economia e politiche commerciali.

Dot plot e proiezioni economiche

Il dot plot, che illustra le aspettative dei membri del FOMC sui futuri tassi di interesse, mostra una significativa divisione interna. Per il 2025, 7 membri prevedono nessun taglio ai tassi, 8 ne vedono due (per un totale di 50 punti base, 25bps ciascuno), e 2 ne prevedono tre (75bps). Questa distribuzione, con una mediana che suggerisce due tagli, indica una certa cautela, soprattutto considerando che solo un voto in più avrebbe spostato la mediana a un solo taglio.

Le proiezioni economiche aggiornate, rilasciate il 18 giugno, mostrano un quadro più sfidante. La crescita reale del PIL per il 2025 è stata rivista al ribasso al 1,4% (da 1,7%), riflettendo preoccupazioni per una crescita più lenta. L'inflazione core, misurata dall'indice PCE, è stata invece rivista al rialzo al 3,1% (da 2,8%), indicando pressioni inflazionistiche crescenti. La disoccupazione è prevista al 4,5%, in lieve aumento, suggerendo un mercato del lavoro che si sta raffreddando lentamente ma rimane solido. Per il 2026-2027, il dot plot indica meno tagli previsti, con il tasso "neutrale" di lungo periodo che rimane al 3%. Powell ha invitato a concentrarsi sul breve termine del dot plot, suggerendo che le aspettative a lungo termine sono più incerte. Dichiarazioni di Powell sui dazi

Un tema centrale della conferenza stampa è stato l'impatto dei dazi sulle prospettive economiche. Powell ha avvertito che i dazi "aumenteranno i prezzi e peseranno sulla crescita", sottolineando che alcune imprese stanno già trasferendo i costi ai consumatori. Ha aggiunto: "È difficile valutare con certezza l'impatto delle tariffe, ma ci aspettiamo effetti visibili nei prossimi mesi". Secondo il transcript della conferenza, i dazi hanno contribuito a oscillazioni nelle esportazioni nette, complicando la misurazione del PIL, e sono stati identificati come un fattore chiave dietro il declino del sentiment economico. Powell ha anche notato che le aspettative di inflazione a breve termine sono aumentate, in parte a causa dei dazi, con effetti potenzialmente temporanei o più persistenti a seconda della loro portata e del tempo di trasmissione. Conclusione

La riunione FOMC del 18 giugno 2025 ha confermato una Fed in modalità di attesa, con tassi invariati e proiezioni economiche che riflettono una crescita più lenta e pressioni inflazionistiche crescenti. Le dichiarazioni di Powell sui dazi aggiungono un elemento di incertezza, con potenziali impatti su prezzi e crescita che richiedono attenzione. Sarà fondamentale saper navigare un panorama economico complesso, con il rischio di stagflazione che emerge come una preoccupazione crescente.

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