Trump Minaccia Dazi del 30% all’Europa: Tensioni Commerciali e Impatti Economici
- Filippo Sala
- 2 giorni fa
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Il 12 luglio 2025, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato tramite lettere pubblicate sui suoi account social l'intenzione di imporre dazi doganali del 30% sulle importazioni dall'Unione Europea e dal Messico, con effetto a partire dal 1° agosto 2025.
Questa mossa segue un periodo di tensioni commerciali, con precedenti annunci di tariffe in aprile 2025, inizialmente sospese per 90 giorni per negoziazioni, e minacce di tariffe del 50% ritardate al 9 luglio, poi sostituite da questa nuova scadenza. L'annuncio ha suscitato immediate reazioni da parte dei leader europei e delle industrie, evidenziando il potenziale impatto su un commercio bilaterale di grande rilevanza.
Dettagli
I dazi del 30% si applicano alla maggior parte dei beni importati dall'UE, ma con alcune eccezioni significative. I prodotti farmaceutici, che rappresentano la principale esportazione dell'UE verso gli Stati Uniti nel 2024, sono esentati da questi dazi.
Tuttavia, Trump ha minacciato separatamente dazi del 200% sui farmaceutici. Inoltre, esistono tariffe settoriali aggiuntive: il 50% su acciaio e alluminio e il 25% sulle automobili.
Reazioni dei Leader Europei
Le reazioni europee sono state immediate e variegate, con un mix di condanna e apertura al dialogo. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha dichiarato che l'UE è pronta a prendere le misure necessarie per proteggere i propri interessi, mirando a un accordo entro il 1° agosto. Emmanuel Macron, presidente francese, ha espresso "forte disapprovazione" e ha chiesto contromisure rapide, menzionando l'Anti-Coercion Instrument (ACI) come possibile strumento. Giorgia Meloni, primo ministro italiano, ha sottolineato l'importanza di negoziazioni per evitare uno scontro commerciale, mentre il primo ministro olandese Dick Schoof ha offerto pieno supporto per una risposta unita e decisa.
Altri leader, come Bernd Lange, capo del comitato commerciale del Parlamento Europeo, hanno definito i dazi un "schiaffo in faccia", chiedendo contromisure decisive, e il ministro dell'economia tedesco Katherina Reiche ha sottolineato la necessità di una soluzione pragmatica, considerando l'impatto su entrambe le economie.
Il commercio tra UE e USA è di fondamentale importanza, con un valore totale nel 2024 di 1,7 trilioni di euro, equivalenti a scambi giornalieri di 4,6 miliardi di euro.
L'UE ha un surplus commerciale nei beni di 198 miliardi di euro, ma gli Stati Uniti compensano con un surplus nei servizi, riducendo il deficit complessivo a 50 miliardi di euro, meno del 3% del commercio totale. Questa dinamica è centrale nelle giustificazioni di Trump, che cita il deficit come minaccia per l'economia e la sicurezza nazionale.
Gli esperti suggeriscono che i dazi potrebbero avere un impatto limitato sull'Europa nel complesso, ma alcune regioni e industrie potrebbero soffrire e richiedere misure protettive. Tuttavia, c'è il rischio di una guerra commerciale, con potenziali aumenti dei prezzi per i consumatori e rallentamenti della crescita economica.
Conclusione
L'annuncio di Trump ha riacceso le tensioni commerciali transatlantiche, con implicazioni significative per l'economia globale. Le prossime settimane saranno cruciali per determinare se si potrà evitare un'escalation, con negoziazioni in corso e la possibilità di contromisure da parte dell'UE. Questa situazione evidenzia la complessità delle relazioni commerciali internazionali e l'importanza di un dialogo costruttivo per mitigare gli impatti.