GOLD Research - La Corsa del Metallo Giallo Alimentata da Banche Centrali, ETF e Dinamiche Macroeconomiche
- Filippo Sala

- 16 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Di Filippo Sala
L'oro, considerato un bene rifugio per eccellenza, sta vivendo un momento di forte interesse nel 2025, con prezzi che hanno raggiunto livelli record e previsioni che suggeriscono ulteriori aumenti.
In questa analisi voglio analizzare nel dettaglio le dinamiche di mercato, le attività delle banche centrali, i flussi degli ETF e i fattori macroeconomici che potrebbero spingere il prezzo dell'oro a $3.600 entro fine anno e oltre nel 2026.
Al 16 luglio 2025, il prezzo dell'oro è di circa $3.340 per oncia. Analizzando le previsioni dei vari istituti, notiamo che esse variano, ma in linea generale il fattore comune è uno: oro al rialzo.
J.P. Morgan prevede un prezzo medio di $3.675 per oncia entro il quarto trimestre 2025, salendo a $4.000 entro metà 2026. Goldman Sachs stima $3.700 entro fine 2025, mentre TheExpertVault suggerisce un potenziale di $5.000, supportando la mia ipotesi di $3.600.
HSBC, invece, ha alzato la sua previsione media per il 2025 a $3.215, riflettendo un outlook più cauto ma comunque positivo.
Acquisti delle Banche Centrali
Le banche centrali sono un pilastro della domanda di oro. Stime recenti indicano che stanno acquistando circa 80 tonnellate al mese, con un totale previsto di 1.000 tonnellate per il 2025.
Nel maggio 2025, le banche centrali hanno aggiunto net 20 tonnellate, con la Cina che ha contribuito con 2 tonnellate. Tuttavia, acquisti non dichiarati potrebbero essere più alti, con stime che includono anche istituzioni ufficiali, portando a una media di 77 tonnellate al mese da gennaio a maggio.
La stima precedente era di 80 tonnellate al mese entro metà 2026 per il mercato OTC di Londra, indicando continuità nella domanda.
Flussi degli ETF e Posizioni dei Fondi
Gli ETF sull'oro hanno visto afflussi significativi nel primo semestre 2025, con un aumento cumulativo di 397 tonnellate, raggiungendo 3.616 tonnellate a fine giugno, il livello più alto da agosto 2022. A maggio tuttavia, ci sono stati deflussi netti, con una diminuzione di 19 tonnellate, ridimensionando le posizioni dai massimi di aprile. Questo suggerisce spazio per nuovi acquisti, con una ripresa a giugno che ha portato afflussi record. Il SPDR Gold Shares (GLD) ha attratto $8,3 miliardi di flussi netti dall'inizio dell'anno, superando i fondi Bitcoin.

Macroeconomia
Diversi fattori macroeconomici stanno supportando il prezzo dell'oro:
Inflazione: L'inflazione USA è salita al 2,7% a giugno 2025, rispetto al 2,4% di maggio aumentando la domanda di oro come copertura.
Politica Monetaria: La Federal Reserve è attesa a tagliare i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale a settembre, riducendo il costo opportunità di detenere oro.
Tensioni Geopolitiche: Le tensioni commerciali, in particolare le tariffe di Trump, stanno creando incertezza, spingendo gli investitori verso asset rifugio.
In conclusione, l'evidenza suggerisce che l'oro ha un outlook ancora rialzista supportato da acquisti delle banche centrali, flussi degli ETF con una temporanea diminuzione a maggio ma ripresa a giugno, e fattori macroeconomici come inflazione al 2,7% e tagli attesi ai tassi.
Le previsioni di J.P. Morgan e Goldman Sachs supportano la mia idea di $3.600 entro fine 2025, con potenziali ulteriori guadagni. Nonostante alcune previsioni contrastanti, come Citi che vede un calo sotto $3.000, la tendenza generale e i driver di mercato indicano un percorso verso i target evidenziati.


















