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Trump Minaccia Tariffe del 35% sul Canada: Impatti Economici e Tensioni Commerciali in Vista

  • Immagine del redattore: Filippo Sala
    Filippo Sala
  • 5 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Donald Trump ha annunciato l'intenzione di imporre una tariffa del 35% su tutte le importazioni dal Canada a partire dal 1° agosto 2025 e questa tariffa rappresenta un aumento rispetto al 25% imposto a febbraio 2025.

Tuttavia, c'è una certa ambiguità riguardo all'ambito della tariffa ovvero che i beni conformi all'USMCA potrebbero essere esenti, con tariffe separate per energia e fertilizzanti.

Questo crea una distinzione importante: la tariffa del 35% sembra applicarsi ai beni non conformi all'USMCA, mentre quelli che rispettano l'accordo potrebbero essere esclusi. Trump ha collegato questa misura al traffico di fentanyl, dichiarando in una lettera su Truth Social che se il Canada collabora per fermare il flusso di fentanyl, le tariffe potrebbero essere riviste. I dati mostrano che solo 43 libbre di fentanyl sono state sequestrate al confine settentrionale nel 2024 e 58 libbre nel 2025, evidenziando il ruolo limitato del Canada in questo problema rispetto ad altri confini.

Inoltre, Trump ha avvertito che le tariffe potrebbero aumentare se il Canada reagisce con contromisure, aggiungendo un ulteriore livello di incertezza.


Impatti economici e analisi settoriali

Le analisi economiche suggeriscono che queste tariffe avranno un impatto significativo su entrambe le economie. Secondo la Bank of Canada, le tariffe potrebbero essere altamente disruptive, influenzando spesa, flussi commerciali, occupazione, crescita del PIL e inflazione. Inoltre se protratte oltre un anno, le tariffe potrebbero ridurre la crescita del PIL reale a zero nel 2025 e causare una contrazione del 2% nel 2026, con tassi di disoccupazione superiori all'8%.

Settori specifici sono particolarmente a rischio. La manifattura, che rappresenta circa il 10% del PIL canadese, è vulnerabile, specialmente in Ontario e Quebec, dove 675.000 posti di lavoro sono legati alle esportazioni, secondo Analyzify. Le province come Alberta e New Brunswick, dipendenti dalle commodities, potrebbero affrontare sfide, sebbene i tassi tariffari più bassi sull'energia (10%) possano mitigare l'impatto.

I consumatori potrebbero affrontare costi aggiuntivi, con stime di 1.900 CAD all'anno per le famiglie canadesi mentre i prezzi della benzina negli Stati Uniti potrebbero aumentare di 0,30-0,70 dollari al gallone a causa delle tariffe sull'energia.


Risposta del Canada

Il Primo Ministro Mark Carney ha risposto sottolineando che il Canada ha fatto progressi vitali per fermare il fentanyl e si impegna a collaborare con gli Stati Uniti. Ha anche sottolineato l'importanza di difendere i lavoratori e le imprese canadesi durante le negoziazioni commerciali, con un obiettivo di accordo entro il 21 luglio. Il contesto commerciale mostra una relazione profonda, con il Canada che esporta circa 593 miliardi di CAD di beni negli Stati Uniti nel 2023 e un deficit commerciale degli Stati Uniti di 41 miliardi di USD, che diventa un surplus di 63 miliardi di USD escludendo l'energia.


In conclusione l'annuncio delle tariffe del 35% su importazioni canadesi non conformi all'USMCA, con possibili aggiustamenti legati al traffico di fentanyl, rappresenta una mossa significativa che potrebbe alterare le dinamiche commerciali e economiche tra Stati Uniti e Canada. Mentre le analisi prevedono impatti severi, le negoziazioni in corso e la risposta del Canada saranno cruciali per determinare l'esito. Gli sviluppi futuri saranno monitorati attentamente, considerando l'interdipendenza economica e le implicazioni geopolitiche.

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