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Trump Ammorbidisce i Toni: Dazi Ridotti con la Cina e Fiducia a Powell

  • Immagine del redattore: Filippo Sala
    Filippo Sala
  • 23 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

Trump Ridisegna la Strategia Economica Americana: Riduzione Sostanziale dei Dazi sulla Cina e Conferma di Fiducia a Powell per Placare le Tensioni Commerciali e Garantire Stabilità ai Mercati Finanziari Globali



In un’inaspettata svolta, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato ieri, 22 aprile 2025, una significativa riduzione dei dazi imposti alla Cina, segnando un cambio di rotta nella politica commerciale che ha scosso i mercati globali nelle ultime settimane.

Durante una cerimonia alla Casa Bianca, Trump ha dichiarato che le tariffe, attualmente al 145% su molti prodotti cinesi, sono “molto alte” e verranno “sostanzialmente ridotte”, senza però azzerarle.

Ridurrò i dazi alla Cina, ma non li porterò a zero

ha ribadito, come riportato da diversi post su X e fonti giornalistiche.

Questa mossa arriva dopo settimane di escalation nella guerra commerciale, con dazi reciproci che hanno alimentato incertezze economiche globali.

Parallelamente, Trump ha rassicurato i mercati sulla stabilità della Federal Reserve, smentendo le voci di un possibile licenziamento del Presidente Jerome Powell. “Non ho intenzione di licenziare Powell. Lo vorrei più attivo,” ha dichiarato. Questa presa di posizione sembra voler placare le speculazioni sull’indipendenza della Fed, che si trova in una posizione delicata: i dazi, infatti, potrebbero spingere l’inflazione americana verso il 4%, complicando le decisioni di politica monetaria.


Impatti sui Mercati

Le dichiarazioni di Trump hanno avuto un impatto immediato sui mercati asiatici, che hanno registrato un rimbalzo nella sessione del 23 aprile. Anche Wall Street ha mostrato segnali di recupero, con i future in rialzo dopo settimane di volatilità. Il dollaro, sceso ai minimi da tre anni, ha registrato una leggera ripresa, mentre l’oro, bene rifugio per eccellenza, ha subito una correzione.

Gli analisti vedono in queste mosse un tentativo di Trump di stabilizzare i mercati, che hanno perso migliaia di miliardi di dollari di capitalizzazione dall’annuncio dei dazi il 2 aprile.

Secondo Scott Bessent, Segretario al Tesoro USA, lo stallo tariffario con la Cina è “insostenibile”, e le dichiarazioni di Trump suggeriscono un’apertura al dialogo per evitare ulteriori danni economici. Tuttavia, la Cina rimane cauta: il Presidente Xi Jinping ha sottolineato che le guerre commerciali “danneggiano il sistema commerciale multilaterale” e ha invitato a rafforzare il dialogo su basi di “rispetto reciproco”.


La decisione di ridurre i dazi perciò ha trovato approvazione dai mercati.

Secondo alcuni strateghi, Trump avrebbe capito che i dazi non potranno mai funzionare se applicati in modo irrazionale. Tuttavia, la Cina ha nominato un nuovo negoziatore commerciale, Li Chenggang, segnalando la volontà di prepararsi a trattative complesse.


Sul fronte della Fed, le parole di Trump su Powell potrebbero ridurre le tensioni, ma non eliminano le sfide.

Nonostante l’ammorbidimento dei toni, l’incertezza persiste. La strategia di Trump sembra puntare a negoziati bilaterali per ottenere concessioni dai partner commerciali, in particolare dalla Cina, senza rinunciare completamente alla leva dei dazi.


In conclusione, le dichiarazioni di Trump rappresentano un segnale di distensione, ma il percorso verso una normalizzazione commerciale rimane accidentato. I mercati, per ora, tirano un sospiro di sollievo, ma la partita tra Washington e Pechino è tutt’altro che conclusa.


Fonti: Corriere.it, Rainews.it, Repubblica.it, Il Sole 24 Ore, Ansa.it

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