Goldman Sachs: Prospettive Economiche in Calo per USA ed Europa
- Filippo Sala
- 2 apr
- Tempo di lettura: 3 min
Dazi di Trump e rallentamento economico spingono Fed e BCE a tre tagli dei tassi nel 2025
Goldman Sachs ha rivisto al ribasso le sue previsioni economiche per Stati Uniti ed Europa, segnalando un deterioramento delle prospettive per il 2025. La banca d’investimento americana cita l’introduzione dei dazi reciproci annunciati dal presidente Donald Trump come principale catalizzatore di questa revisione, un fattore che potrebbe destabilizzare ulteriormente un’economia globale già fragile. Le nuove stime, pubblicate questa settimana, delineano uno scenario di crescita anemica, con rischi crescenti di recessione e interventi attesi dalle banche centrali.
Stati Uniti: Rischio Recessione al 35%
Negli Stati Uniti, Goldman Sachs ha alzato la probabilità di una recessione nei prossimi 12 mesi al 35%, rispetto al precedente 20%. La causa principale è individuata nelle politiche protezionistiche di Trump, che prevedono dazi su tutti i paesi che applicano tariffe ai prodotti americani. Questa strategia, annunciata come misura per rilanciare l’industria nazionale, potrebbe invece avere effetti controproducenti. Gli analisti prevedono che il PIL statunitense crescerà tra l’1,5% e il 2% nel 2025, un tasso significativamente inferiore rispetto alle proiezioni di inizio anno. L’impatto dei dazi si farà sentire soprattutto sulle imprese dipendenti dalle importazioni, con un aumento dei costi di produzione che potrebbe tradursi in una riduzione degli investimenti e dell’occupazione. Inoltre, i dati recenti mostrano un settore manifatturiero già in contrazione, un segnale che rafforza i timori di un rallentamento economico più marcato.
S&P 500: Target Rivisto a 5.700 Punti
Le ripercussioni si estendono anche ai mercati finanziari. Goldman Sachs ha tagliato il target dell’indice S&P 500 per il 2025 a 5.700 punti, rispetto ai 6.200 punti stimati in precedenza, posizionandosi come la previsione più cauta tra le principali case di brokeraggio. Questo aggiustamento riflette le aspettative di una crescita più debole dei profitti aziendali, messa a rischio dall’aumento dei costi derivante dai dazi e da una domanda globale incerta. Le multinazionali americane, che rappresentano una fetta significativa dell’indice, potrebbero subire pressioni sia sul fronte dei margini che su quello delle esportazioni, soprattutto se i partner commerciali risponderanno con contromisure tariffarie. Il downgrade dell’S&P 500 arriva in un contesto di volatilità già elevata, con gli investitori che monitorano attentamente l’evoluzione delle politiche commerciali di Washington.
Europa: Verso una Recessione Tecnica
In Europa, la situazione appare altrettanto preoccupante. Goldman Sachs avverte che l’area euro potrebbe scivolare in una recessione tecnica, con una contrazione del PIL fino a -1,2% nello scenario più pessimistico. L’introduzione dei dazi americani rappresenta una minaccia diretta per le economie esportatrici del continente, come Germania e Italia, che dipendono fortemente dal mercato statunitense. Il settore automobilistico, ad esempio, potrebbe vedere un calo significativo delle vendite oltreoceano, mentre l’industria manifatturiera rischia di subire un doppio colpo: costi più alti per le materie prime importate e una domanda in flessione. A questo si aggiungono le sfide interne all’Europa, tra cui un’inflazione persistente e una ripresa post-pandemica ancora incompleta. La previsione di Goldman Sachs evidenzia come l’interdipendenza economica globale renda il Vecchio Continente particolarmente vulnerabile a shock esterni come quello rappresentato dalle politiche di Trump.
Interventi delle Banche Centrali: Tre Tagli dei Tassi nel 2025
Di fronte a questo scenario, le banche centrali si preparano a intervenire. La Federal Reserve statunitense e la Banca Centrale Europea hanno in programma tre tagli dei tassi d’interesse nel 2025 per stimolare le rispettive economie. Per la Fed, i tagli sono previsti a luglio, settembre e novembre, con l’obiettivo di attenuare le pressioni recessive e sostenere la crescita. La BCE, invece, anticiperà le mosse, con interventi schedulati per aprile, giugno e luglio, nel tentativo di scongiurare una recessione nell’eurozona. Queste misure mirano a ridurre il costo del denaro, favorendo investimenti e consumi in un momento di incertezza. Tuttavia, gli analisti di Goldman Sachs sottolineano che l’efficacia di questi interventi potrebbe essere limitata se i dazi scateneranno una guerra commerciale su larga scala, con effetti a catena sull’inflazione e sulla fiducia delle imprese.
Un Equilibrio Precario
Le nuove stime di Goldman Sachs mettono in luce un equilibrio economico sempre più precario. Negli Stati Uniti, i dazi di Trump potrebbero rafforzare temporaneamente alcuni settori domestici, ma a costo di un rallentamento generale che rischia di sfociare in recessione. In Europa, la dipendenza dalle esportazioni e la fragilità strutturale amplificano i rischi, rendendo il 2025 un anno cruciale per la stabilità dell’eurozona. Le banche centrali, con i loro tagli ai tassi, cercheranno di arginare i danni, ma il successo di queste misure dipenderà dalla capacità dei governi di gestire le tensioni commerciali senza innescare una spirale protezionistica globale. Per ora, i mercati restano in attesa, con l’S&P 500 sotto pressione e le economie di entrambe le sponde dell’Atlantico che affrontano un futuro incerto.