Dati CPI USA: Inflazione al 3% Rafforza le Speranze di Taglio Tassi Malgrado lo Shutdown
- Filippo Sala

- 4 giorni fa
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In un contesto di paralisi governativa che ha già causato il furlough di oltre 700.000 dipendenti federali e ritardi in servizi essenziali come i sussidi alimentari SNAP, il Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunque pubblicato oggi, 24 ottobre 2025, i dati sull'Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) per settembre. Questo rilascio, ritardato dal 15 al 24 ottobre a causa dello shutdown iniziato il 1° ottobre, rappresenta un'eccezione cruciale: i dati sono stati raccolti prima della scadenza dei fondi, e il BLS ha richiamato temporaneamente il personale per garantire la pubblicazione, essenziale per calcolare gli aggiustamenti al costo della vita (COLA) per la Social Security, che beneficia milioni di pensionati. Eppure, l'evento solleva interrogativi profondi sulla affidabilità dei dati economici futuri, con la Casa Bianca che ha esplicitamente avvertito di una probabile assenza del report CPI per ottobre, a causa della sospensione delle raccolte dati in oltre il 50% del mese.
Le evidenze suggeriscono che questo scenario potrebbe amplificare l'incertezza macroeconomica, specialmente in un anno segnato da tensioni geopolitiche e tariffe commerciali che hanno già contribuito a una "pass-through" limitata ma persistente sui prezzi al consumo. Analisti come quelli di Citigroup notano che, se lo shutdown si protrarrà in novembre, il BLS potrebbe dover ricorrere a stime o imputazioni per colmare lacune nei dati, riducendo la granularità tipica dei report CPI. Durante lo shutdown del 2013, ad esempio, circa il 75% dei dati di ottobre fu comunque raccolto, ma oggi le dinamiche digitali e la dipendenza da input federali rendono il processo più vulnerabile.
I Numeri nel Dettaglio: Un Rallentamento che Supera le Aspettative
I dati di settembre dipingono un quadro di disinflazione moderata, con l'indice headline che sale dello 0,3% mese su mese (MoM, seasonally adjusted), contro lo 0,4% di agosto e le stime Dow Jones al 0,4%. Su base annua (YoY, unadjusted), l'inflazione si attesta al 3,0%, in rialzo dal 2,9% di agosto ma sotto il consensus al 3,1%. Il core CPI, che esclude cibo ed energia volatili, mostra un MoM allo 0,2% (da 0,3% precedente e atteso 0,3%), e un YoY stabile al 3,0% (contro atteso 3,1%).
Questi numeri, più morbidi del previsto, indicano che i prezzi dei servizi (come alloggi e trasporti) hanno contribuito meno del temuto, mentre le tariffe imposte dall'amministrazione Trump su importazioni cinesi hanno avuto un impatto "mutato" sui beni di consumo, limitato al 0,1-0,2% sull'indice complessivo. La Fed, che monitora il PCE come gauge preferito, vedrà probabilmente un allineamento simile, con probabilità di un taglio dei tassi al 99% per la riunione del 29 ottobre, secondo il CME FedWatch Tool.














