EUR/USD: Segnali di Correzione in Arrivo? Analisi Dati
- Filippo Sala

- 6 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Di Filippo Sala
Nel mio precedente articolo avevo condiviso un'analisi rialzista sull'EUR/USD. Ad oggi, quell'analisi si è rivelata corretta, con l'euro che ha nuovamente raggiunto la zona di 1,15$.
In questo articolo, invece, intendo proporre un'analisi oggettiva di ciò che potrebbe verificarsi nelle prossime settimane, basandomi esclusivamente sui dati e tralasciando la situazione macroeconomica per evitare influenze soggettive.
Al momento della stesura, l'asset sta registrando una leggera contrazione, un movimento fisiologico dopo l'espansione di mercoledì e giovedì. Il rapporto NFP ha contribuito a questo sviluppo.
Osservando il grafico, noto che la forza relativa del movimento rialzista è piuttosto debole negli ultimi giorni, il che mi porta a ipotizzare un possibile cambiamento di scenario.
Non prevedo un immediato movimento ribassista, ma diversi fattori mi inducono a rimanere vigile per le prossime settimane.
Differenziali dei tassi di interesse
Partiamo con il primo dato che abbiamo a disposizione, i differenziali dei tassi di interesse*.
Sul grafico, in blu è riportato l'andamento dell'EUR/USD, mentre in bianco il differenziale dei tassi di interesse tra Europa e Stati Uniti. Si può osservare che, di norma, quest'ultimo funge da driver per il movimento del cambio. Tuttavia, a partire da aprile 2025, si è creata una divergenza sempre più marcata. Questo fenomeno è attribuibile a diversi fattori che non approfondiremo in questo articolo.
Ciò che è importante sottolineare è che, al momento, il rialzo dell'EUR/USD non è supportato dai fondamentali legati ai tassi di interesse.
Commitment of Trader
Analizziamo ora il Commitment of Trader.
Come prima categoria prendiamo in considerazione i Non Commercial*.
L'ultimo rilascio del 27 maggio ha registrato un'apertura di 204.326 contratti long e 124.852 contratti short, segnando un delta positivo. Tuttavia, analizzando il periodo dal 18 marzo 2025 ad oggi, si nota che i posizionamenti non sono aumentati, ma sono rimasti stazionari, nonostante il prezzo abbia continuato a segnare massimi locali.
Questo ha generato una divergenza non solo nel breve termine, ma anche rispetto ai massimi del 27 agosto 2024.
Entrando nello specifico, analizziamo i dati della categoria Leverage Funds (parte dei partecipanti Non Commercial), che storicamente hanno fornito spunti significativi. Dai movimenti emerge che, nelle ultime settimane, questi fondi hanno iniziato a ridurre le loro posizioni long, registrando nell'ultimo rilascio un delta negativo. Ciò crea una divergenza rilevante rispetto all'andamento del prezzo.
Stagionalità
Passiamo ora all'analisi della stagionalità, esaminando i dati storici degli ultimi 25 anni. Per farlo, considereremo due tipi di stagionalità: quella classica e quella basata sui cicli elettorali.
La stagionalità classica evidenzia una correlazione del 73,7%, suggerendo un ribasso nelle prossime sedute che potrebbe protrarsi per circa due settimane.
La stagionalità legata ai cicli elettorali, invece, mostra un pattern simile, ma con un offset di circa tre giorni per i ribassi e un'estensione fino a un mese per l'espansione short. In quest'ultimo caso, negli ultimi 25 anni, solo un anno si è discostato dalla statistica, registrando un win rate dell'83,33% a ribasso.
Conclusione
In questo articolo ho analizzato l'andamento dell'EUR/USD basandomi sui dati disponibili, evidenziando la possibilità di una correzione nelle prossime settimane, potenzialmente estesa fino a un mese. L'analisi ha preso in considerazione fattori come il differenziale dei tassi di interesse, i posizionamenti delle categorie incluse nel COT Report e le tendenze stagionali, che insieme suggeriscono un quadro di cautela per il breve termine.
È importante sottolineare che gli strumenti e i dati presentati non devono essere utilizzati per un timing preciso di mercato, ma piuttosto come contesto generale per comprendere le dinamiche in atto. Per un quadro più completo, è importante di integrare questa analisi con un'attenta valutazione grafica e, se necessario, con ulteriori indicatori tecnici per affinare le decisioni operative.
*I differenziali dei tassi di interesse tra due paesi rappresentano la differenza tra i tassi di interesse praticati dalle banche centrali o dai mercati finanziari dei due paesi. Ad esempio, se il tasso di interesse in Italia è del 2% e in Germania è dell'1%, il differenziale è dell'1%. Questa differenza influenza i flussi di capitale, i tassi di cambio e gli investimenti, poiché capitali tendono a spostarsi verso paesi con tassi più alti per ottenere rendimenti maggiori.
*Include gestori patrimoniali professionisti (CTA, CPO e hedge fund), nonché un'ampia gamma di altri trader non commerciali (speculativi).


























