Dazi USA: un vortice di annunci e smentite scuote i mercati tecnologici
- Filippo Sala
- 14 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Tra esenzioni, smentite e indagini: la saga dei dazi continua
Negli ultimi giorni, la politica commerciale degli Stati Uniti ha tenuto i mercati con il fiato sospeso, in un susseguirsi di dichiarazioni, smentite e anticipazioni che sembrano seguire un copione ormai familiare. La questione dei dazi su smartphone, computer, chip e altri prodotti elettronici è al centro di un dibattito che coinvolge il Presidente Donald Trump, figure chiave come Howard Lutnick e persino accuse di insider trading. Ecco cosa sta accadendo.
Il 12 aprile, Trump aveva annunciato l’esenzione di smartphone, computer e chip dai nuovi dazi commerciali, una mossa accolta con ottimismo dai mercati tecnologici. La decisione sembrava destinata a favorire le catene di approvvigionamento globali e a stabilizzare i titoli tech, con le borse pronte a reagire positivamente. Ma la calma è durata poco.
Il giorno successivo, 13 aprile, Howard Lutnick, in un’intervista alla ABC, ha ribaltato le aspettative. Ha dichiarato che i dazi su smartphone e dispositivi elettronici torneranno presto in vigore, insieme a nuove tariffe che colpiranno anche il settore farmaceutico entro uno o due mesi. Lutnick ha aggiunto che gli Stati Uniti hanno avuto “contatti morbidi” con la Cina tramite intermediari, ma ha escluso preoccupazioni per la forza del dollaro. Le sue parole hanno riacceso l’incertezza, proprio mentre i mercati iniziavano a sperare in una distensione.
Sempre il 13 aprile, Trump ha alimentato ulteriormente il caos con un annuncio a bordo dell’Air Force One: lunedì arriveranno nuovi dettagli sull’approccio dell’amministrazione ai dazi sui semiconduttori. “Saprete la risposta lunedì,” ha detto ai giornalisti, lasciando aperta ogni ipotesi.
Ma la giornata non era ancora finita. Nelle ultime ore del 13 aprile, una raffica di notizie ha complicato ulteriormente il quadro. Il senatore Cory Booker ha sollevato sospetti su possibili casi di insider trading legati alle oscillazioni sui dazi, dichiarando:
C’è abbastanza fumo per indagare.
Nel frattempo, Trump ha smentito le voci di un’esenzione annunciata il venerdì precedente, ribadendo una linea dura:
Nessuno se la caverà con pratiche commerciali sleali, soprattutto la Cina.
Ha poi aggiunto che i chip saranno inclusi nelle indagini tariffarie per motivi di sicurezza nazionale e che questi prodotti sono soggetti a dazi del 20% legati al fentanyl, un dettaglio che ha spiazzato molti osservatori.
Cosa significa tutto questo? Per ora, l’unica certezza è l’incertezza. I mercati tecnologici, che avevano intravisto una boccata d’ossigeno, si trovano di nuovo in balia di annunci contraddittori. La sensazione è che il copione preveda ancora diversi colpi di scena, con possibili nuovi cambi di rotta nei prossimi giorni. Le borse, nel frattempo, restano in attesa del prossimo tweet o dichiarazione ufficiale, mentre gli investitori cercano di decifrare un puzzle che sembra non avere fine.
Restate sintonizzati: lunedì potrebbe portare nuove risposte. O, più probabilmente, nuove domande.