Trump Crash - Niente retromarcia sui mercati in crisi
- Filippo Sala

- 7 apr
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La linea dura del presidente alimenta il tumulto economico globale
Donald Trump non sembra intenzionato a mitigare l’impatto delle sue politiche commerciali sui mercati globali, colpiti da quello che molti chiamano il “Trump Crash”.
Di ritorno da Mar-a-Lago, il presidente ha confermato la sua linea dura con dichiarazioni che non rassicurano gli investitori, accettando il tumulto economico come inevitabile.
Il crollo è legato alla guerra commerciale con la Cina: dopo i dazi USA, Pechino ha risposto con tariffe del 34%.
In una settimana, il Dow Jones ha perso il 5,5%, l’S&P 500 il 5,9% e il Nasdaq il 5,82%, con oltre 5.200 miliardi di dollari evaporati. I mercati asiatici ed europei seguono a ruota, con cali significativi il 7 aprile 2025.

A bordo dell’Air Force One, Trump ha ribadito: “Nessun accordo con la Cina senza risolvere il deficit commerciale”, “Il surplus cinese è insostenibile” e “A volte bisogna prendere la medicina”, mostrando fermezza ma nessuna soluzione immediata. Ha accennato a colloqui con leader europei e asiatici, senza dettagli su possibili compromessi.
Wall Street sperava in un segnale di distensione, ma Trump vede il caos come un costo necessario per la supremazia economica USA.
Goldman Sachs prevede un’inflazione oltre il 3,5% e una crescita sotto il 2% entro il 2025, mentre la Federal Reserve resta cauta.
Il “Trump Crash” testa la resilienza globale: resta da vedere quanto durerà la “cura”.














