Stephen Miran alla Fed: un profilo hawkish per la politica monetaria di Trump
- Filippo Sala
- 8 ago
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La nomina di Stephen Miran al Board della Federal Reserve, annunciata dalla Casa Bianca e confermata da Donald Trump, rappresenta un evento significativo nel panorama economico e politico statunitense, con implicazioni potenziali per la politica monetaria.
Stephen Miran, nato nel 1984, ha 41 anni ed è attualmente il presidente del Council of Economic Advisers (CEA) dal marzo 2025, confermato dal Senato con 53 voti a favore e 46 contrari.
È stato stratega senior presso Hudson Bay Capital Management nel 2024, co-fondatore di Amberwave Partners e fellow adjunct al Manhattan Institute. Durante il primo mandato di Trump, ha servito come advisor al Dipartimento del Tesoro dal 2020 al 2021, contribuendo alla progettazione degli stimoli fiscali durante la pandemia di COVID-19. Queste esperienze lo posizionano come un economista con una combinazione unica di competenze accademiche e pratiche, particolarmente focalizzato su risparmio delle famiglie, debito, tariffe e dinamiche monetarie globali.
Posizioni Economiche
Miran è noto per le sue posizioni economiche distintive. Supporta la deregolamentazione per ridurre i costi e contenere l'inflazione, vede le tariffe come uno strumento strategico per correggere squilibri strutturali nel commercio estero, e critica il dollaro "troppo forte", sostenendo che danneggia la competitività delle esportazioni USA. Inoltre, chiede maggiore accountability per la Federal Reserve, considerandola troppo concentrata in pochi tecnocrati, il che suggerisce una visione critica dell'indipendenza della banca centrale.
Nelle sue recenti dichiarazioni, Miran ha minimizzato le pressioni inflazionistiche legate alle tariffe, affermando:
Non ci sono pressioni inflazionistiche significative legate alle tariffe. Eventuali rincari sarebbero una tantum, con volatilità solo nel breve termine.
Ha anche lodato il governatore Christopher Waller per la sua reputazione nel contenere l'inflazione, anche sotto la minaccia tariffaria, indicando un approccio pragmatico ma allineato alle priorità di Trump.
La Nomina e Sostituzione di Adriana Kugler
La nomina di Miran segue le dimissioni anticipate di Adriana Kugler, annunciate l'1 agosto 2025 ed effettive dall'8 agosto 2025.
Kugler, nominata da Joe Biden nel 2023 e confermata dal Senato, ha servito come governatore dal 13 settembre 2023, con un mandato che sarebbe scaduto il 31 gennaio 2026. Nella sua lettera di dimissioni, ha dichiarato di tornare alla Georgetown University come professoressa, senza specificare altre ragioni. La sua partenza precoce offre a Trump l'opportunità di nominare un sostituto temporaneo, creando un vuoto che Miran è destinato a colmare fino alla fine del mandato di Kugler. Trump ha chiarito che Miran servirà solo temporaneamente, mentre la Casa Bianca cerca un candidato per il mandato completo di 14 anni che inizierà successivamente. Questa distinzione è cruciale, poiché suggerisce che Miran potrebbe non essere il candidato permanente, anche se alcuni osservatori speculano sulla possibilità che il suo ruolo temporaneo possa evolversi.
La nomina ha generato inoltre reazioni contrastanti. Il senatore Tim Scott (R-S.C.), presidente del Comitato Bancario del Senato, ha espresso ottimismo, dichiarando:
Aspetto con interesse di considerare rapidamente la sua nomina nel Comitato Bancario del Senato e di ascoltare di più sui suoi piani per aumentare trasparenza e accountability alla Federal Reserve, assicurando che l'agenzia priorizzi il suo mandato e eviti la politica.
Al contrario, la senatrice Elizabeth Warren (D-Mass.), membro di rango del comitato, ha criticato Miran, definendolo:
Un lealista di Trump e uno dei principali architetti della politica tariffaria caotica del presidente, che ha danneggiato i portafogli degli americani e la nostra economia.
Queste reazioni riflettono un dibattito politico più ampio sull'indipendenza della Fed e sull'influenza politica nelle sue decisioni, specialmente considerando le critiche di Trump al presidente Jerome Powell per non aver tagliato i tassi di interesse. La nomina di Miran, visto come allineato alle politiche economiche di Trump, alimenta preoccupazioni su potenziali pressioni politiche sulla banca centrale, un'istituzione tradizionalmente protetta dall'interferenza politica per garantire decisioni basate sui dati.
Impatto Potenziale sulla Politica Monetaria
Se confermato, Miran avrà un voto nel Federal Open Market Committee (FOMC), che si riunisce circa ogni sei settimane per decidere sui tassi di interesse. Dato il suo supporto per tassi più bassi, allineato con le preferenze di Trump, la sua presenza potrebbe spingere per tagli, specialmente in un contesto di tensioni economiche legate alle tariffe e alle incertezze globali.
Tuttavia, il suo mandato temporaneo, che termina il 31 gennaio 2026, limita il suo impatto a lungo termine. Gli osservatori finanziari noteranno che questa nomina rappresenta la prima opportunità di Trump nel suo secondo mandato per plasmare il Board della Fed, potenzialmente influenzando la direzione della politica monetaria nel breve termine. La sua visione "hawkish" non convenzionale, filo-tariffaria e sovranista, potrebbe introdurre un approccio più protezionista, ma il suo effetto sarà mitigato dalla natura temporanea del ruolo e dalla composizione esistente del Board.