Stati Uniti e Giappone Raggiungono un Accordo Commerciale Storico
- Filippo Sala

- 23 lug
- Tempo di lettura: 4 min
Il 22 luglio 2025, gli Stati Uniti e il Giappone hanno annunciato un accordo commerciale di vasta portata, descritto dal Presidente Donald Trump come "forse il più grande mai stipulato".
Questo accordo riduce le tariffe sulle importazioni giapponesi dal 25% al 15%, evitando così l'imposizione di tariffe più alte inizialmente minacciate per l'1 agosto 2025. L'accordo include anche un impegno significativo da parte del Giappone a investire 550 miliardi di dollari negli Stati Uniti, con una clausola insolita che destina il 90% dei profitti generati da tali investimenti agli Stati Uniti. Inoltre, il Giappone ha accettato di aprire il suo mercato a una serie di prodotti americani, tra cui automobili, camion, riso e altri beni agricoli, facilitando l'accesso per gli esportatori statunitensi.
Dettagli dell'Accordo
L'accordo copre diversi aspetti chiave, come dettagliato di seguito:
Riduzione delle Tariffe: Le tariffe statunitensi sulle importazioni giapponesi sono state ridotte al 15%, in particolare per il settore automobilistico, dove sono state abbassate dal 25% al 15%. Tuttavia, le tariffe su acciaio e alluminio rimangono invariate al 50%. In precedenza, le tariffe su automobili erano al 2,5%, quindi questa riduzione rappresenta un aumento rispetto al passato, ma è inferiore alla minaccia iniziale del 25%.
Investimento: Il Giappone si è impegnato a investire 550 miliardi di dollari negli Stati Uniti, con una clausola che stabilisce che il 90% dei profitti derivanti da questi investimenti sarà destinato agli Stati Uniti. Questa disposizione, annunciata da Trump, ha sollevato alcune domande sulla sua attuazione pratica, ma sembra includere prestiti e investimenti diretti, quasi quattro volte il valore delle esportazioni giapponesi verso gli Stati Uniti nel 2024.
Accesso al Mercato: Il Giappone ha acconsentito a facilitare l'accesso al suo mercato per prodotti americani, inclusi automobili, camion, riso e determinati prodotti agricoli. Per il riso, l'importazione sarà aumentata entro il quadro di "accesso minimo", proteggendo gli agricoltori giapponesi, il che suggerisce un aumento delle quote piuttosto che una riduzione delle tariffe. Non è stato esplicitamente menzionato un abbassamento delle tariffe giapponesi su beni americani, ma si parla di riduzione di barriere non tariffarie.
Dichiarazioni dei Leader
Il Presidente Donald Trump ha dichiarato su Truth Social:
Abbiamo appena completato un accordo massiccio con il Giappone, forse il più grande mai realizzato. Il Giappone investirà, su mia direttiva, 550 miliardi di dollari negli Stati Uniti, che riceveranno il 90% dei profitti. Questo accordo creerà centinaia di migliaia di posti di lavoro — non c'è mai stato nulla di simile.
Ha anche sottolineato che il Giappone aprirà il suo mercato a prodotti americani come automobili, camion, riso e altri beni agricoli. Il Primo Ministro giapponese Shigeru Ishiba ha dichiarato in un post:
Con l'idea di 'dare priorità agli investimenti rispetto alle tariffe, Giappone e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo che avvantaggerà entrambe le parti. Le tariffe automobilistiche e reciproche saranno del 15%. Ringrazio sinceramente Donald Trump per la sua straordinaria leadership. Grato al Ministro Akazawa e a tutti coloro che sono stati coinvolti per i loro sforzi dedicati. Insieme al Presidente, costruiremo una nuova era d'oro per Giappone e Stati Uniti.
Implicazioni Economiche
Per gli Stati Uniti: L'accordo promette di stimolare la creazione di posti di lavoro e di attrarre ingenti investimenti esteri. Tuttavia, l'applicazione di tariffe del 15% sulle importazioni giapponesi potrebbe comportare un aumento dei prezzi per i consumatori americani, in particolare per veicoli e altri beni di consumo. Un'analisi di Yale ha suggerito che tariffe simili potrebbero costare alle famiglie americane ulteriori 2.400 dollari all'anno.
Per il Giappone: Evitando tariffe più elevate, il Giappone protegge le sue esportazioni verso gli Stati Uniti, che sono cruciali per la sua economia, con un surplus commerciale di 150 miliardi di dollari in beni nel 2024. Tuttavia, l'impegno a investire una somma così consistente negli Stati Uniti e l'apertura del proprio mercato rappresentano sfide, soprattutto in termini di impatto sulle industrie locali e sulla bilancia commerciale. In precedenza, il 53% delle esportazioni giapponesi verso gli Stati Uniti era esente da tariffe, quindi questo accordo rappresenta un cambiamento significativo.
Statistiche Commerciali: Nel 2024, gli Stati Uniti hanno importato merci per un valore di 148,2 miliardi di dollari dal Giappone, mentre le esportazioni americane verso il Giappone ammontavano a 79,7 miliardi di dollari. Una parte significativa delle importazioni americane dal Giappone è costituita da automobili e componentistica automobilistica, che nel 2024 ha raggiunto i 52,3 miliardi di dollari, rappresentando oltre un terzo del totale.
Critiche e Preoccupazioni
Nonostante i toni celebrativi, l'accordo ha suscitato alcune critiche. Negli Stati Uniti, le case automobilistiche come GM, Ford e Stellantis, attraverso l'American Automotive Policy Council, hanno espresso preoccupazioni, temendo che la riduzione delle tariffe possa intensificare la concorrenza da parte dei produttori giapponesi. In Giappone, alcuni cittadini e commentatori hanno sollevato dubbi sulla convenienza dell'accordo, in particolare per quanto riguarda i termini dell'investimento e la condivisione dei profitti, percependo che il Giappone possa essere svantaggiato. Ad esempio, alcuni hanno sottolineato che l'aumento delle tariffe dal precedente 2,5% al 15% per le automobili rappresenta un onere per i produttori giapponesi.
In conclusione, l'accordo commerciale tra Stati Uniti e Giappone segna un momento significativo nelle relazioni bilaterali, con l'obiettivo di rafforzare la cooperazione economica attraverso investimenti strategici e una gestione più equilibrata delle tariffe. Resta da vedere come questo accordo influenzerà l'economia globale e se riuscirà a realizzare le ambiziose promesse di crescita e prosperità per entrambe le nazioni. Le reazioni miste e le critiche evidenziano la complessità di tali accordi, che bilanciano interessi economici e politici su scala internazionale.














