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Revisione Shock dei Dati BLS: L'Occupazione USA Rivista al Ribasso di 911.000 Posti, Segnali di Fragilità nel Mercato del Lavoro

  • Immagine del redattore: Filippo Sala
    Filippo Sala
  • 17 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti, attraverso il Bureau of Labor Statistics (BLS), ha rilasciato oggi, 9 settembre 2025, una revisione preliminare dei dati sull'occupazione che ha scosso i mercati e gli analisti economici. Secondo l'annuncio ufficiale, nel periodo compreso tra aprile 2024 e marzo 2025, l'economia americana ha creato 911.000 posti di lavoro in meno rispetto alle stime iniziali.

Questa correzione, che rappresenta un calo dello 0,6% sull'occupazione totale non agricola, riduce drasticamente la percezione di resilienza del mercato del lavoro USA, rivelando una fragilità sottostante che era stata mascherata dalle proiezioni preliminari.


I Dettagli della Revisione: Numeri e Metodologia

La revisione preliminare è parte del processo annuale di benchmarking del BLS, che confronta le stime mensili basate su survey con dati più accurati derivati dal Quarterly Census of Employment and Wages (QCEW). Quest'ultimo si basa su registri fiscali per l'assicurazione contro la disoccupazione, coprendo circa il 97% dell'occupazione totale. Le discrepanze emergono principalmente da errori di risposta nelle survey (le imprese riportano meno occupati nei dati fiscali rispetto alle survey) e da problemi di non-risposta, oltre a imprecisioni nel modello "birth-death" che stima le variazioni dovute all'apertura e chiusura di aziende.

In termini numerici, la media mensile di nuovi posti di lavoro è stata rivista da 147.000 a circa 71.000, un taglio di oltre il 50%. Questa è la revisione al ribasso più ampia dal 2009, quando fu registrata una correzione di -902.000 posti, e supera persino la revisione del 2024 (-818.000, poi corretta a -598.000 nel febbraio 2025). La revisione finale sarà pubblicata a febbraio 2026, insieme al rapporto sull'occupazione di gennaio, e potrebbe includere aggiustamenti ulteriori basati su dati completi.

Per contestualizzare, negli ultimi 10 anni le revisioni annuali hanno mediamente un impatto assoluto dello 0,2% sull'occupazione totale, ma le correzioni post-pandemia sono state più volatili a causa di difficoltà nel tracciare le dinamiche aziendali. Questa volta, gli economisti si attendevano una riduzione tra 400.000 e 1 milione di posti, ma il dato reale è stato all'estremo superiore delle stime.


Implicazioni Economiche: Un Mercato del Lavoro Più Fragile

Questa revisione conferma che il mercato del lavoro USA è più vulnerabile di quanto si pensasse, con una crescita occupazionale "congelata" già nel 2024. La media mensile rivista di 71.000 nuovi posti è vicina al livello "breakeven" necessario per mantenere stabile il tasso di disoccupazione (attualmente al 4,2%), ma fattori come la riduzione dell'immigrazione, l'adozione accelerata di intelligenza artificiale e le incertezze sulle politiche commerciali (incluse le tariffe doganali) potrebbero spingere l'economia verso una stagnazione o persino una recessione. Gli economisti sottolineano che, anche con queste correzioni, la crescita occupazionale rimane in equilibrio con l'offerta di lavoro, stimata tra 32.000 e 82.000 posti mensili data la slowdown dell'immigrazione. Tuttavia, l'impatto sui consumi è preoccupante: con 911.000 posti in meno, si stima una perdita di reddito familiare annuo tra i 55 e i 60 miliardi di dollari (basato su un salario medio di 60.000 dollari). Questo aggrava la crisi del costo della vita, con affitti in aumento del 6,2%, generi alimentari del 5,7% e premi assicurativi sanitari ai massimi dal 2010. Il debito sulle carte di credito ha raggiunto i 1.330 miliardi di dollari, con tassi di morosità in salita, segnalando rischi per la stabilità finanziaria delle famiglie.

Dal punto di vista macroeconomico, questa fragilità potrebbe accelerare una minaccia di stagflazione: salari stagnanti, inflazione persistente e crescita debole. Se il tasso di disoccupazione salisse oltre il 5% nel 2026, potrebbero aggiungersi 1,5 milioni di disoccupati.


Questa revisione sottolinea la necessità di maggiore accuratezza nei dati economici, specialmente in un contesto di transizione verso economie digitali e globali. Questo suggerisce cautela su asset sensibili al ciclo economico, come azioni retail e hospitality, e un focus su settori resilienti come la tecnologia. Le imprese potrebbero accelerare l'automazione, mentre i policymakers devono bilanciare stimoli fiscali con controlli sull'inflazione. In sintesi, il mercato del lavoro USA appare più fragile, richiedendo monitoraggio stretto per evitare sorprese recessive.

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