Oro ai Massimi: l’Incertezza dei Dazi USA Alimenta il Rally
- Filippo Sala
- 2 apr
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Con le politiche commerciali aggressive di Trump in primo piano e le aspettative di tagli dei tassi da parte della Fed, il metallo giallo si prepara a un 2025 segnato da volatilità e crescente domanda
I prezzi dell’oro si mantengono vicini ai livelli più alti mai registrati, mentre i mercati attendono con apprensione l’annuncio del presidente statunitense Donald Trump sui dazi reciproci, previsto per mercoledì pomeriggio. Nelle prime ore di contrattazione europea, i future sull’oro si attestano a 3.145,90 dollari l’oncia troy, dopo aver raggiunto un massimo di 3.177 dollari nella sessione precedente. Questo andamento riflette una crescente preferenza per gli asset rifugio, spinta dai timori che le politiche commerciali aggressive di Trump possano compromettere la crescita economica globale e alimentare pressioni inflazionistiche. A sostenere il rialzo contribuiscono anche la domanda persistente delle banche centrali, gli afflussi significativi verso i fondi negoziati in borsa e un contesto geopolitico segnato da instabilità.
Gli analisti di BMI, divisione di ricerca di Fitch, prevedono che l’oro possa continuare a guadagnare terreno, soprattutto se la Federal Reserve adotterà ulteriori tagli dei tassi d’interesse. A loro avviso, la tensione sui mercati globali genererà una volatilità rilevante, rafforzando il ruolo del metallo prezioso come investimento privilegiato tra i metalli. Solo un’improbabile stretta monetaria da parte della Fed potrebbe interrompere questa dinamica, ma per ora tale scenario appare remoto. Sul fronte tecnico, i future sull’oro del Comex confermano la tendenza positiva. Joseph Chai di RHB Retail Research, commentando i dati alle 07:24 GMT, ha osservato che, nonostante una moderata attività di realizzo dei profitti durante la notte, la struttura rialzista resta solida. Il superamento della soglia dei 3.100 dollari l’oncia ha consolidato il sentiment positivo, con quel livello che ora dovrebbe fungere da supporto, mentre la resistenza successiva si colloca a 3.200 dollari. Sul mercato spot, l’oro registra un incremento dello 0,1%, attestandosi a 3.117,56 dollari l’oncia.
Guardando oltre l’immediato, gli strateghi di State Street Global Advisors SPDR stimano che i prezzi dell’oro possano crescere nei prossimi sei-nove mesi, con una media che potrebbe oscillare tra 3.300 e 3.400 dollari l’oncia. Diversi fattori supportano questa previsione: il ritorno della domanda degli investitori istituzionali, l’aumento dei rischi di recessione o stagflazione negli Stati Uniti, le persistenti incertezze geopolitiche e gli acquisti continui delle banche centrali, in particolare nei mercati emergenti. Secondo gli analisti, il 2025 segnerà un passaggio verso una domanda trainata dai flussi finanziari, dopo anni dominati dalla componente fisica. Tuttavia, non mancano i rischi: un indebolimento inatteso dei fondamentali potrebbe frenare il rally. Un esempio significativo è rappresentato dai volumi di importazione di oro non monetario in Cina, risultati inferiori alle attese nei primi due mesi dell’anno, un dato che invita a una valutazione prudente. Nonostante ciò, l’oro spot segna un progresso dello 0,4%, raggiungendo i 3.126,04 dollari l’oncia.
In questo contesto, l’oro si conferma un barometro dell’incertezza globale. L’annuncio di Trump sui dazi, atteso per oggi, potrebbe accentuare i timori di un rallentamento economico, spingendo ulteriormente gli investitori verso il metallo giallo. Con la prospettiva di una politica monetaria accomodante da parte della Fed, l’oro appare ben posizionato per mantenere il suo appeal nei mesi a venire, anche se la volatilità resterà una costante in un mercato sensibile a ogni sviluppo politico ed economico.