Nuova Zelanda: La RBNZ Sconvolge i Mercati con un Taglio dei Tassi di 50 Punti Base
- Filippo Sala

- 9 ott
- Tempo di lettura: 3 min
In un contesto di crescente incertezza globale, la Reserve Bank of New Zealand (RBNZ) ha optato per un intervento deciso sull'8 ottobre 2025, riducendo il tasso ufficiale di cassa di 50 punti base al 2,50%. Questa mossa, che ha sorpreso gran parte degli analisti, sottolinea le preoccupazioni per un'economia neozelandese in affanno. Dal 2024, la RBNZ ha cumulato riduzioni per 300 punti base, invertendo il ciclo di rialzi aggressivi attuato per domare l'inflazione post-pandemia.
I Motivi del Taglio: Un'Economia Fragile e Capacità Inutilizzata
La decisione è radicata in un'analisi approfondita delle condizioni economiche domestiche e globali.
Il Comitato di Politica Monetaria ha evidenziato una "significativa capacità inutilizzata" nell'economia, con l'attività economica rimasta debole nella prima metà del 2025. Il PIL ha registrato una contrazione dello 0,9% nel secondo trimestre, superiore alle attese e influenzata da vincoli di offerta come prezzi elevati del latte, condizioni meteorologiche avverse e limitazioni energetiche. Indicatori più recenti suggeriscono un modesto recupero nel terzo trimestre, ma persistono rischi di stagnazione, con consumi delle famiglie in ripresa grazie a tassi più bassi, mentre gli investimenti residenziali e aziendali rimangono deboli.
L'inflazione annuale al consumo (CPI) si attesta intorno al limite superiore della banda target dell'1-3%, con proiezioni al 3,0% per il terzo trimestre 2025 a causa di aumenti in prezzi amministrati, alimentari e beni commerciabili.
Tuttavia, escludendo i prezzi amministrati, l'inflazione non-tradable è in calo e compatibile con la stabilità dei prezzi. Con capacità inutilizzata, l'inflazione dovrebbe convergere al midpoint del 2% entro la prima metà del 2026, offrendo alla RBNZ margine per stimoli senza rischiare surriscaldamenti.
Sul fronte del mercato del lavoro, la disoccupazione è salita al 5,2% e si prevede un ulteriore aumento, mentre la fiducia delle imprese e dei consumatori rimane bassa a causa dell'aumento del costo della vita e della scarsità di posti di lavoro. La politica fiscale restrittiva e il rallentamento della crescita nei partner commerciali, esacerbato da tariffe USA, aggiungono pressione. Il MPC ha optato per un taglio di 50 punti base per mitigare rischi di eccessiva cautela da parte di famiglie e imprese, che potrebbe deprimere ulteriormente consumi e investimenti, preferendolo a un più cauto 25 punti base che teneva conto della trasmissione ancora in corso dei tagli precedenti.
A livello globale, la crescita dei partner commerciali è stata resiliente nel 2025, trainata da investimenti in AI e politiche accomodanti, con revisioni al rialzo per Cina, Taiwan e altre economie asiatiche. Tuttavia, si prevede un rallentamento nel 2026, con rischi disinflazionistici netti da tariffe commerciali. Il tasso di cambio neozelandese più basso offre supporto alle esportazioni e al settore rurale, ma limita il pass-through di prezzi importati più bassi.
Le Dichiarazioni della RBNZ: Consenso e Apertura a Ulteriori Mosse
Nel comunicato ufficiale, il MPC ha dichiarato: "Il Comitato ha raggiunto un consenso per ridurre l'OCR di 50 punti base al 2,5 percento", enfatizzando che "il Comitato rimane aperto a ulteriori riduzioni nell'OCR come richiesto per far sì che l'inflazione si stabilizzi in modo sostenibile vicino al midpoint del 2% nel medio termine".
La banca ha sottolineato che le pressioni inflazionistiche domestiche continuano a moderarsi come previsto, fornendo fiducia che siano contenute. L'obiettivo è bilanciare rischi upside e downside: da un lato, potenziali pressioni da prezzi amministrati o crescita globale più forte; dall'altro, eccessiva precauzione domestica o instabilità geopolitica che potrebbero deprimere l'attività.
e ha evidenziato che, pur considerando un taglio minore, la scelta di 50 punti base serve come "segnale chiaro" per sostenere la ripresa, con attese di declino ulteriore nei tassi ipotecari medi man mano che le famiglie rifinanziano. La costruzione è prevista in recupero da metà 2026, supportando prezzi delle case e investimenti, anche se i prezzi delle esportazioni moderano e la spesa governativa cala in proporzione al PIL.
Rischi e Prospettive a Lungo Termine
I rischi upside per l'inflazione includono pressioni da prezzi amministrati (es. tariffe locali e energetiche) e una crescita globale più forte che sostiene esportazioni e cambio basso. Al contrario, downside risks derivano da precauzione eccessiva domestica, instabilità in prezzi azionari globali legati all'AI, o impatti ritardati da restrizioni commerciali. La crescita potenziale potrebbe rallentare per investimenti bassi, produttività stagnante e immigrazione netta ridotta, mantenendo l'inflazione elevata nonostante la ripresa della domanda.
In sintesi, il taglio della RBNZ rappresenta un "shock treatment" per rivitalizzare l'economia con implicazioni positive per mutui e sentiment immobiliare, ma dipendente da evoluzioni globali e domestiche. Monitoreremo gli aggiornamenti su CPI e occupazione per valutare la prossima mossa, potenzialmente un altro taglio il 26 novembre. Questa politica accomodante si inserisce in un trend globale di easing, ma evidenzia le vulnerabilità specifiche della Nuova Zelanda in un mondo incerto.














