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La Casa Bianca Intensifica la Pressione sul Congresso: Piani di Licenziamenti Permanenti in Vista di un Possibile Shutdown Governativo

  • Immagine del redattore: Filippo Sala
    Filippo Sala
  • 25 set
  • Tempo di lettura: 2 min

In un contesto di crescente tensione politica a Washington, la Casa Bianca ha emesso un memorandum che segna un'escalation significativa rispetto ai protocolli tradizionali per gestire un potenziale shutdown governativo. Secondo fonti autorevoli consultate oggi, 25 settembre 2025, l'Office of Management and Budget (OMB), guidato dal direttore Russ Vought, ha ordinato alle agenzie federali di preparare piani dettagliati per una riduzione in forza, che comporterebbe licenziamenti permanenti anziché semplici sospensioni temporanee. Questa mossa, descritta come un "break significativo" dalle pratiche recenti, mira a identificare e eliminare permanentemente posizioni lavorative in programmi finanziati da fondi discrezionali in scadenza, non allineati alle priorità dell'amministrazione Trump, come la sicurezza delle frontiere e le capacità militari.


Il memorandum, diffuso mercoledì sera, sottolinea che tali piani andrebbero oltre i furlough standard, dove i lavoratori non essenziali vengono sospesi senza paga ma reintegrati con arretrati una volta risolto lo stallo. Invece, l'amministrazione intende sfruttare un eventuale shutdown per ristrutturare permanentemente la forza lavoro federale, potenzialmente eliminando migliaia di posti. Questo approccio è visto da alcuni analisti come un tentativo di accelerare le riforme fiscali conservatrici, inclusi tagli a programmi considerati non essenziali, come aiuti esteri, stazioni di ricarica per veicoli elettrici o fondi per la Corporation for Public Broadcasting.


Lo Stallo al Congresso e le Dinamiche Politiche

Lo sfondo è un impasse al Congresso sull'approvazione di un continuing resolution (CR) per estendere il funding governativo oltre il 30 settembre 2025. I Repubblicani, con il sostegno della Casa Bianca, spingono per un CR "pulito" che mantenga i livelli di spesa attuali senza aggiunte, citando la legge di riconciliazione GOP che ha già infuso risorse mandatory per priorità come oltre 150 miliardi di dollari per il Pentagono e 170 miliardi per la sicurezza delle frontiere. I Democratici, guidati dal leader della minoranza al Senato Chuck Schumer e dal leader della Camera Hakeem Jeffries, bloccano tale proposta, richiedendo concessioni come il rollback di tagli a Medicaid e l'estensione di crediti fiscali per l'assicurazione sanitaria sotto Obamacare, che secondo i Repubblicani aggiungerebbero 1 trilione di dollari alla spesa decennale.

Schumer ha rivisto la sua posizione precedente, affermando che gli attacchi dell'amministrazione alle agenzie federali "peggioreranno con o senza shutdown, perché Trump è senza legge". Il presidente Trump ha cancellato un incontro con i leader democratici, definendo le loro richieste "non serie e ridicole". Nel frattempo, i Repubblicani hanno approvato una estensione di sette settimane alla Camera, ma è stata bloccata al Senato per mancanza di 60 voti necessari a superare il filibuster.

Questa dinamica riecheggia shutdown passati, come quello record di 35 giorni nel 2018-2019, causato da disaccordi sul muro al confine, ma con una differenza chiave: ora la minaccia di tagli permanenti eleva le poste in gioco, potenzialmente accelerando riforme come quelle promosse dal "Department of Government Efficiency" (DOGE) guidato da Elon Musk, che ha già portato a centinaia di licenziamenti.

 
 
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