top of page

Gas Naturale: Stabilità negli USA, Sfide in Europa

  • Immagine del redattore: Filippo Sala
    Filippo Sala
  • 2 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

Tra domanda stagionale americana e obiettivi di stoccaggio europei, i prezzi oscillano in un mercato globale sotto pressione


Il mercato del gas naturale statunitense sta vivendo una fase di relativa calma, con i futures che si mantengono vicini alla soglia dei 4 dollari, sospinti da variazioni minime nelle previsioni meteorologiche a breve termine.
Gli analisti prevedono un aumento della domanda di riscaldamento verso il fine settimana, un’eco tardiva della stagione invernale che contribuisce a stabilizzare i prezzi in un momento di transizione. Eli Rubin di EBW Analytics, in una recente analisi, ha messo in luce come i dati sulla produzione rivelino segnali di debolezza per il mese di aprile, in particolare nelle regioni chiave del Permiano e di Haynesville.
Questa fragilità, a suo avviso, offre un supporto tangibile al mercato fisico, impedendo ai prezzi di scivolare troppo in basso.
Rubin suggerisce che il contratto di maggio stia cercando di tracciare un nuovo intervallo di negoziazione, tipico della stagione intermedia che segue i picchi invernali. Sul Nymex, il gas naturale ha guadagnato il 2,2%, raggiungendo i 4,038 dollari per mmBtu, un valore che riflette un equilibrio delicato tra domanda stagionale e dinamiche produttive.

A migliaia di chilometri di distanza, il panorama europeo racconta una storia diversa, ma altrettanto complessa. Alle 09:38 GMT, il benchmark olandese TTF ha registrato un calo dello 0,8%, attestandosi a 42,12 euro al megawattora. Francisco Blanch, stratega delle materie prime di BofA Global Research, ha offerto un’analisi approfondita di questa tendenza. Tra febbraio 2024 e febbraio 2025, i prezzi del TTF sono quasi triplicati, spinti da un’offerta limitata e da bilanci energetici sotto pressione. Ora, però, con l’inverno che si allontana e i rischi stagionali che si dissolvono, le quotazioni sono scese verso i 40 euro, un livello che segnala un allentamento della tensione. Tuttavia, non è tutto rose e fiori. Le scorte di gas dell’Unione Europea sono piene solo al 33,6%, una percentuale che mette a dura prova l’obiettivo comunitario di raggiungere il 90% di riempimento entro il 1° novembre. Per centrare questo target, l’Europa dovrà affrontare una sfida logistica e commerciale non indifferente nei prossimi mesi.

Blanch ha stimato che, tra aprile e ottobre, l’offerta globale di gas naturale liquefatto (GNL) crescerà di circa 15-16 milioni di tonnellate metriche, grazie a nuovi progetti e a una maggiore capacità di esportazione da parte di produttori come gli Stati Uniti e il Qatar. Ma questo incremento, per quanto significativo, non basterà a colmare il divario. Secondo i calcoli di BofA, servirebbero ulteriori 23 milioni di tonnellate di GNL nello stesso periodo per garantire il raggiungimento dell’obiettivo europeo.
Un fabbisogno del genere potrebbe spingere i prezzi del TTF tra i 60 e gli 80 euro al megawattora nella seconda metà dell’anno, un’impennata che, secondo Blanch, avrebbe l’effetto di moderare la domanda più sensibile ai costi, specialmente nei settori industriali e domestici ad alto consumo. Questo scenario non è privo di rischi: un aumento troppo rapido dei prezzi potrebbe mettere sotto pressione le economie europee già alle prese con un’inflazione persistente e una ripresa incerta.
Negli Stati Uniti, invece, il mercato del gas naturale appare meno esposto a shock immediati.
La produzione, sebbene in lieve calo in alcune aree, continua a garantire un’offerta adeguata, mentre la domanda di fine stagione offre un cuscinetto contro fluttuazioni più marcate.
Tuttavia, gli occhi degli operatori restano puntati sulle previsioni meteo e sui dati di stoccaggio delle prossime settimane, che potrebbero influenzare l’andamento dei futures oltre la primavera. In Europa, la situazione è più fluida: la fine dell’emergenza invernale porta un respiro di sollievo, ma la corsa al riempimento delle scorte apre un capitolo di incertezza.
L’interazione tra offerta globale di GNL, capacità di importazione e politiche energetiche sarà cruciale per determinare se i prezzi resteranno gestibili o schizzeranno verso livelli critici.

In questo contesto, il gas naturale si trova al centro di dinamiche contrastanti. Negli USA, la stabilità attuale potrebbe essere solo una pausa prima di nuovi movimenti, mentre in Europa la sfida dello stoccaggio potrebbe trasformare un’apparente calma in una tempesta di prezzi nella seconda parte del 2025. I mercati, come sempre, attendono segnali chiari, pronti a reagire a ogni variazione di vento.
bottom of page