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Crollo del Dollaro Neozelandese: La RBNZ Adotta una Politica Monetaria Più Accomodante

  • Immagine del redattore: Filippo Sala
    Filippo Sala
  • 20 ago
  • Tempo di lettura: 2 min

Il dollaro neozelandese (NZD) ha subito un significativo indebolimento durante la notte, registrando una perdita di oltre l'1% rispetto al dollaro statunitense. Questo movimento ha spinto il tasso di cambio NZD/USD verso il livello di 0,5800, mentre il cross AUD/NZD ha superato quota 1,1050. La svendita della valuta è stata innescata principalmente dall'aggiornamento della politica monetaria della Reserve Bank of New Zealand (RBNZ), che ha ripreso il suo ciclo di allentamento con un taglio dei tassi più accomodante del previsto.


Nella riunione odierna, la RBNZ ha ridotto il tasso di riferimento di ulteriori 25 punti base, portandolo al 3,00%. Si tratta di una ripresa dei tagli dopo una pausa nella precedente sessione di luglio, quando il tasso era stato lasciato invariato. Sebbene la decisione fosse in gran parte attesa dai mercati, il voto del comitato si è rivelato più discordante: due membri su sei hanno optato per un intervento più aggressivo, proponendo un taglio di 50 punti base.

Questo segnale ha evidenziato un chiaro spostamento verso una stance accomodante.


La comunicazione aggiornata della banca centrale ha amplificato le aspettative di ulteriori mosse espansive. La RBNZ ha indicato chiaramente l'intenzione di procedere con altri due tagli da 25 punti base entro la fine dell'anno, che porterebbero il tasso verso il minimo dell'intervallo neutrale stimato, tra il 2,5% e il 3,5%. Il governatore Adrian Hawkesby ha sottolineato che le proiezioni prevedono un tasso che "toccherà il minimo intorno al 2,5% entro la fine dell'anno", aggiungendo che il ritmo futuro dipenderà dagli sviluppi economici.

Se procederemo più velocemente o più lentamente sarà determinato dagli sviluppi

ha dichiarato Hawkesby, rafforzando l'impressione di una politica flessibile e orientata al sostegno.


Questo approccio accomodante riflette crescenti preoccupazioni per il rallentamento dell'economia neozelandese. La RBNZ ha ammesso che "la ripresa economica della Nuova Zelanda si è bloccata nel secondo trimestre di quest'anno", con la spesa di famiglie e imprese frenata da fattori come l'incertezza della politica economica globale, il calo dell'occupazione, l'aumento dei prezzi di alcuni beni essenziali e il declino dei prezzi delle case. Il tasso di disoccupazione ha toccato un nuovo picco ciclico del 5,2% nel secondo trimestre, segnalando una pressione sul mercato del lavoro.

Le previsioni economiche della banca centrale sono state riviste al ribasso: la crescita è ora stimata all'1,1% per i 12 mesi fino a marzo 2026, rispetto all'1,5% previsto in precedenza. Questo outlook più debole giustifica il ciclo di allentamento monetario aggressivo, che continua a rappresentare un ostacolo per le performance del kiwi sui mercati valutari.


Oltre alle dinamiche interne, il NZD è stato penalizzato dal deterioramento del sentiment di rischio globale. Le valute legate alle materie prime, come NZD, AUD e NOK, hanno sottoperformato questa settimana a causa della svendita nei titoli tecnologici statunitensi – con il Nasdaq in calo dell'1,5% nella sessione di ieri – mentre le valute rifugio come yen giapponese (JPY) e franco svizzero (CHF) hanno guadagnato terreno.


In sintesi, l'aggiornamento della RBNZ ha accentuato le pressioni ribassiste sul dollaro neozelandese, confermando un percorso di politica monetaria espansiva in risposta a un'economia in affanno. Gli investitori monitoreranno da vicino i prossimi dati macroeconomici per valutare se ulteriori tagli saranno necessari, potenzialmente prolungando la debolezza dell'NZD nei confronti delle principali controparti.

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