Cina: Rallentamento Economico e Attesa per Nuovi Stimoli – Opportunità e Rischi
- Filippo Sala

- 16 set
- Tempo di lettura: 3 min
L'economia cinese sta affrontando un rallentamento più accentuato del previsto ad agosto 2025, con i principali indicatori macroeconomici che evidenziano debolezze diffuse nei consumi, negli investimenti e nella produzione.
Questi dati, rilasciati dall'Ufficio Nazionale di Statistica il 16 settembre 2025, intensificano le aspettative per nuovi interventi di stimolo da parte di Pechino al fine di salvaguardare l'obiettivo di crescita del PIL del 5% per l'anno. Sebbene settori high-tech e export mostrino resilienza, le sfide nel settore immobiliare e nella fiducia dei consumatori rappresentano rischi significativi.
Analisi dei Dati Macroeconomici
I dati di agosto 2025 rivelano un'economia cinese in decelerazione.
Le vendite al dettaglio, indicatore chiave della domanda interna, sono cresciute solo del 3,4% su base annua, il minimo da novembre 2024 e al di sotto delle stime del 3,8%. Questo rallentamento riflette la fine dell'effetto delle politiche di trade-in per elettrodomestici e dispositivi, unito a una bassa fiducia delle famiglie.
La produzione industriale ha registrato un +5,2% annuo, il valore più basso degli ultimi 12 mesi e inferiore alle previsioni del 5,6%.
Gli investimenti fissi sono aumentati di appena lo 0,5% annuo, il minimo dal 2020, trainati da un crollo del 12,9% negli investimenti immobiliari e del 2,3% in quelli privati, entrambi ai livelli più bassi dal 2020.
La disoccupazione urbana è salita al 5,3%, un massimo di sei mesi, segnalando tensioni nel mercato del lavoro dovute a politiche anti-overcapacity.
L'export è cresciuto del 5,5% annuo, superando le attese del 4,4%, ma mostra segni di rallentamento in alcuni segmenti a causa di dazi USA.
Settori in Difficoltà
Il settore immobiliare rimane il fulcro della crisi, con prezzi delle case nuove in calo dello 0,3% su base mensile e usate dello 0,58%, estendendo una tendenza plurimensile. Gli investimenti nel real estate sono crollati del 12,9% annuo, impattando industrie correlate come acciaio e cemento, con effetti globali sui prezzi delle commodity.
I consumi sono deboli, con vendite di elettrodomestici e dispositivi in rallentamento dopo l'esaurimento degli incentivi. La bassa fiducia è aggravata da perdite di posti di lavoro in manifattura low-end, dove le politiche "anti-involution" (per ridurre la competizione eccessiva in mercati saturi) hanno limitato la produzione senza ancora favorire upgrade.
L'export, pur positivo, mostra vulnerabilità: la crescita del 4,4% in alcuni segmenti ha mancato stime più alte a causa della domanda globale debole e dazi USA, con un calo del 33,1% verso gli Stati Uniti.
Aree di Resilienza
Nonostante le sfide, la manifattura high-tech e i trasporti mantengono slancio. La produzione di auto è cresciuta dell'8,4%, quella di computer del 9,9% e di aerei, navi e treni del 12%, settori meno esposti alle frizioni USA-Cina e allineati con la spinta di Pechino verso innovazione e autosufficienza. L'export complessivo ha beneficiato di deviazioni verso Asia Sud-Orientale, Africa e America Latina, compensando parzialmente le perdite verso gli USA.
Trasporti ed energia verde resistono, in linea con obiettivi a lungo termine come la neutralità carbonica entro il 2060. Questi settori suggeriscono che i cambiamenti strutturali verso industrie avanzate potrebbero mitigare gli effetti del rallentamento nel tempo.
Risposte Politiche di Pechino
La PBoC ha spazio per agire, specialmente se la Fed USA avvierà tagli ai tassi. Analisti prevedono un taglio di 10 basis point sui tassi e di 50 basis point sulle riserve obbligatorie già in autunno 2025, iniettando liquidità equivalente all'1% del PIL. Misure per i consumi includono sussidi statali per prestiti fino a 50.000 RMB all'1% di interesse, mirati a grandi acquisti.
Sul piano fiscale, possibili interventi selettivi su infrastrutture e supporto immobiliare, anche se un recente rally azionario potrebbe ritardare azioni aggressive per evitare bolle. Il debito locale superiore al 100% del PIL limita la portata fiscale, e critici sostengono che senza riforme come tasse immobiliari, gli stimoli offriranno solo sollievo temporaneo.
Come principale contributore alla crescita globale, il rallentamento cinese esercita pressione su mercati emergenti e commodity industriali. Le esportazioni europee potrebbero soffrire da una domanda cinese ridotta, con debolezza nel Q4 se gli investimenti languono.
In conclusione, mentre la traiettoria cinese verso il 5% rimane fattibile con stimoli tempestivi, ritardi potrebbero amplificare spillover globali. Sarà fondamentale monitorare annunci PBoC, privilegiando esposizione diversificata a settori resilienti.














