Cina Blocca le Terre Rare: un Colpo Strategico agli USA
- Filippo Sala

- 14 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Pechino Risponde ai Dazi Americani con una Mossa che Minaccia Tecnologia e Difesa
Pechino ha deciso di sospendere l’esportazione di alcune terre rare verso gli Stati Uniti, una mossa che alza la temperatura di una guerra commerciale già rovente.
Le terre rare – 17 minerali dai nomi ostici come neodimio, lantanio e cerio – non sono solo rocce qualunque: sono il sangue vitale dell’industria tecnologica e militare moderna.
Dagli smartphone ai veicoli elettrici, dai pannelli solari ai missili guidati, questi materiali sono ovunque. E la Cina, che controlla circa l’80% della produzione globale e quasi il totale della raffinazione, ha appena deciso di chiudere i rubinetti verso gli USA.
Perché ora? La risposta è semplice: ritorsione. Le tensioni commerciali con gli Stati Uniti sono ai massimi, tra dazi americani sui prodotti cinesi, restrizioni alle aziende tech come Huawei e accuse reciproche di pratiche sleali. Per Pechino, le terre rare sono un’arma affilata.
Non è la prima volta: nel 2010, la Cina limitò le esportazioni verso il Giappone durante una disputa territoriale, mandando i prezzi alle stelle. Oggi, il bersaglio è l’economia americana.
L’impatto potrebbe essere devastante. Negli Stati Uniti, colossi come Apple, Tesla e Intel dipendono da questi minerali per produrre chip, batterie e magneti. Senza forniture stabili, la produzione rischia di rallentare, i costi di salire e i prezzi al consumo di schizzare.
Ma il vero allarme suona al Pentagono: caccia F-35, radar avanzati e droni militari fanno largo uso di terre rare. Un blocco prolungato potrebbe indebolire la prontezza militare americana, un rischio che Washington non può ignorare.
Eppure, la Cina gioca una partita pericolosa. Questo blocco potrebbe spingere gli USA e i loro alleati a investire di più in miniere alternative, come quelle in Australia o Canada, anche se costruire una filiera indipendente richiederà anni e miliardi. Inoltre, un’escalation commerciale potrebbe ritorcersi contro Pechino, che dipende dall’export verso l’Occidente.
I mercati, prevedibilmente, sono in fibrillazione. I titoli tech oscillano, gli investitori si chiedono se sia un bluff negoziale o l’inizio di un nuovo capitolo di ostilità. Una cosa è certa: le terre rare, spesso chiamate “l’oro del XXI secolo”, sono tornate a ricordarci quanto il mondo dipenda da una manciata di risorse strategiche. La prossima mossa spetta agli Stati Uniti: nuove sanzioni, negoziati o una corsa a diversificare? Qualunque sia la risposta, il risiko geopolitico è appena diventato più complicato.














